“Il sabato del villaggio”uno dei bei ricordi scolastici…   8 comments


sabato Quando studiai per la prima volta questa poesia,ricordo perfettamente che pensai:

ma è proprio ciò che sento e provo io al sabato pomeriggio …

quando con il pensiero assaporavo già l’odore del brodo

che sarebbe venuto dalla cucina la domenica mattina..

mi sentivo piena di gioioso senso di attesa per l’indomani….

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Nella poesia"Il sabato del villaggio"

Giacomo Leopardi parla della vita

che si conduce di sabato nel suo villaggio.

Egli dice che tutte le persone

del villaggio aspettano con ansia

e desiderio la domenica.

La fanciulla ritorna dalla campagna

al tramontar del sole,

portando un fascio d’erba

e tiene in mano un mazzolino di rose e di viole

che le servono per abbellirsi il petto

e i capelli nel giorno di festa.

Intanto sulle scale siede la vecchierella

a filar mentre da lontano

ella vede tramontare il sole

e racconta alle sue amiche

della sua fanciullezza,

quando anch’ella si preparava la

domenica

e giovane e bella andava a

ballare con i suoi amici.

Ormai il cielo inizia a scurirsi,

il cielo sereno torna azzurro,

e al biancheggiare della giovane luna

ritornano giù dai colli

e dalle case le ombre.

Ora la campana dà segno della festa

che sta arrivando;

e a quel suono, diresti che il cuore si consola.

I fanciulli gridando in gruppo sulla piazzola,

e saltando di qua e di là

fanno un rumore allegro:

e intanto il contadino ritorna

fischiando alla sua povera casa,

e fra se pensa al giorno del suo riposo.

Poi quando intorno è spenta ogni altra luce,

e tutto il resto tace,

puoi sentire i martello picchiare,

senti la sega del falegname,

che sveglio nella sua bottega chiusa,

alla luce della lucerna,

si affretta e si da fare per finire

il lavoro prima della luce dell’alba.

Questo è il giorno più gradito

di tutti e sette,

pieno di speranza e di gioia:

domani le ore porteranno tristezza e noia,

e ognuno ritornerà

a pensare al consueto lavoro.

Ragazzo allegro,

questa età fiorita è come un giorno pieno di felicità,

giorno chiaro, sereno,

che arriva prima della festa della tua vita.

Sii felice o fanciullo ,

questa è una condizione beata,

una stagione lieta.

firmafiore

Pubblicato 29 marzo 2011 da Franky Libe in Senza categoria

8 risposte a ““Il sabato del villaggio”uno dei bei ricordi scolastici…

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  1. Mi piace particolarmente questa poesia d’autore…..si si la amo proprio. BELLO AVERLA NELLA MEMORIA! 😉

  2. carissima franca sembrano tempi ormai passati, la domenica non la sento più vissuta come un tempo, la mia città nel giorno della domenica ha le strade deserte… una vera tristezza…. credo che dipendi oltre che si fa tardi la sera del sabato, spesso passata a bere, anche perchè sono poche le persone che lo sentono come un giorno di festa. 😦

  3. ciao Franca bellissima poesia …altri tempi della serie …si stava meglio quando si stava peggio…ora è tutto un correre correre…ma x arrivare dove??se non si assapora più la vita semplice….abbraccio cara amica,buona serata.

  4. qualche giorno fà nel gioco “l’eredità”, quello condotto da Carlo Conti, al momento della ghigliottina esce come prima parola “Sabato” e io ho detto subito “Villaggio”!
    beccata la ghigliottina al primo indizio…. non era mai successo…
    😀

  5. Bel post significativo… Un caro abbraccio!

  6. una delle poesie più belle, più che leggere par di vedere le emozioni descritte, sentirne i rumori, percepire gli odori….. splendida.
    Ed io che credevo raccontasse il prefestivo di Fantozzi ….ahahah ciao, buona serata con amicizia, Vito

  7. è nei ricordi di tutti noi , io la imparai a memoria e recitarla era come raccontare un film girato al tramonto in una strada di campagna, coi suoi colori e i suoi odori serali. Buonanotte, Maria.

  8. Già….penso che l’abbiamo studiata un pò tutti……come sono cambiate le cose……ora la domenica, se non fosse che si sta a casa dal lavoro, è un giorno come un altro…..
    Ciao Franca, ti auguro una buona serata!

    silvia in fondo al cuore

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